alta Marmilla
STORIE DI APICOLTURA
Albino Simbula, un gentile e cordiale signore sulla sessantina, vive e lavora nella subregione della Marmilla, in un fiabesco e curato paesello chiamato Sini, piccolo centro molto conosciuto per i suoi secolari ulivi e per la sagra de su “Pai de Saba”.
Da circa 41 anni, con passione e professionalità, Albino svolge un’attività di grande rispetto, di cui tutto il territorio può certamente trarre numerosi benefici. Ha iniziato la sua carriera di apicoltore a vent’anni con un corso regionale; la voglia di applicare quanto prima la teoria appresa lo ha portato a divenire, già a metà degli anni ‘80, socio e fondatore di una cooperativa agricola: un progetto che comprendeva orti di frutta e verdura, animali da allevamento, e naturalmente api.
A cavallo tra il 1999 e il 2000 ha preso la decisione di avviare un’attività in autonomia, e lavorando per tre anni con un apicoltore nuorese ha migliorato le sue conoscenze e la sua professionalità. Oggi ha un’azienda attrezzata a regola d’arte. Lavorano con lui la moglie e un dipendente, in un modello di vita e di lavoro improntato al pieno rispetto della natura.
La sede si trova a Sini, nell’Alta Marmilla, ma le sue api operano in vari territori, grazie a una moderna apicoltura nomadistica che lo porta a seguire le fioriture stagionali e organizzare la produzione in base alle migliori condizioni ambientali; è quindi presente in quasi tutta la Marmilla, sia alta che bassa, passando per i due versanti del Monte Arci, e le sue api non mancano sull’altopiano della famosa Giara. Per un certo periodo, svernano felicemente tra gli ulivi dell’azienda agrituristica Su Nuraxi di Carla Locci, a sinistra delle imponenti mura del Nuraghe di Barumini. Spesso Albino avvicina le sue api anche alla costa dell’Oristanese per l’impollinazione della frutta e verdura del Sinis, e in Barbagia, a Belvì, per le fioriture del castagno e del corbezzolo.
Le sue produzioni comprendono miele di sulla, di trifoglio, di eucalipto, di agrumi, millefiori, di cardo, di corbezzolo, di castagno, di erica e di asfodelo, oltre a cera vergine, propoli e polline.
Roberto Vinci (Gustus Sardegna)